J-Flow, automatizzare le fasi produttive
È già da parecchi anni che all’interno delle aziende grafiche, è partito un processo generale di automazione delle fasi produttive: per ridurre al minimo le possibili cause di errori, per aumentare la velocità di esecuzione e soprattutto per ottimizzare le risorse di personale a disposizione.
Questa pratica si sposa particolarmente bene nella fase di prestampa, dove sul mercato parecchie aziende offrono soluzioni di ogni genere e necessità, al fine di migliorare l’efficienza e la produttività, attraverso l’automazione di tutte quelle mansioni, che ogni giorno l’operatore è chiamato a ripetere più volte.
I file in azienda non arrivano più distribuiti in maniera omogenea lungo tutta la giornata lavorativa, ma bensì in modo disordinato con picchi in particolari fasce orarie, che comportano un grosso impiego di risorse concentrate in determinati momenti del giorno, della notte e anche dei festivi. Per questo motivo è necessario automatizzare il più possibile il flusso di lavoro, per poter rispondere puntualmente alle esigenze produttive.
Sono parecchie le fasi di lavorazione che nel corso del tempo sono state oggetto di intervento da parte degli stampatori; come la ricezione dei file e la raccolta in cartelle predeterminate, il controllo attraverso il preflight, la normalizzazione e l’ottimizzazione colorimetrica, mentre molti altri passaggi sono rimasti sotto la gestione diretta e soggettiva dell’operatore, con il risultato di avere comunque delle operazioni subordinate all’intervento umano. È necessario quindi prendere in considerazione queste fasi rimaste scoperte e capire se possono essere rinnovate attraverso una metodologia completamente automatica.
Un'approfondita analisi sul tema, è disponibile nel fascicolo di settembre 2016 di Italia Grafica, numero celebrativo per i 70 anni della rivista.